Approfondimenti

La verità sulla Siria (Le ONG-Seconda Parte)

La verità sulla Siria (Le ONG-Seconda Parte)

Le ONG che operano in Siria (Karam Foundation, The Syrian Forum USA e i collegamenti con i poteri istituzionali)

Premessa

Ci siamo chiesti perché la maggioranza dei rifugiati scappati dalla Siria provenisse dai territori occupati dai cosiddetti “ribelli moderati” e non dalle zone sotto il controllo del tanto attaccato “regime governativo di Assad”; ci siamo chiesti il perché del ritorno di molti civili sfollati ad Aleppo liberata dall’esercito governativo siriano (tra questi anche la famiglia del piccolo Omran Daqneesh); ci siamo chiesti il perché dei festeggiamenti cristiani della Pasqua nella chiesa principale e mezza abbattuta di Aleppo liberata; ci siamo chiesti il motivo per cui esistono solo condanne rivolte al “regime di Assad” di una certa stampa internazionale e di ONG gestite a migliaia di kilometri dal suolo siriano, come Gran Bretagna e Stati Uniti; ci siamo chiesti il motivo dell’ambiguo intervento occidentale che sembra preferire la rimozione di Assad rispetto allo sradicamento del terrorismo di ISIS e al Qaeda.
Il nostro lavoro vuole rispondere a queste domande attraverso una ricerca sugli attori che recitano a vario modo in questo confuso teatro di guerra, analizzando le fonti che “riforniscono” i media occidentali e le ONG che a vario titolo operano “sul campo”.

Karam Foundation

Karam Foundation, membro di ARCS (trattata nell’approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte)), è stata fondata da un gruppo di siriani espatriati negli Stati Uniti nel 2007 a Chicago, “come piccola organizzazione no-profit determinata a fare grandi cose”. Dieci anni fa, Karam Foundation inizia la sua attività fornendo scorte alimentari alla popolazione residente nei quartieri sud di Chicago. Attualmente la sua area di intervento si espande in Siria, Turchia, Libano e Giordania, per garantire un futuro migliore a migliaia di famiglie siriane.

La fondazione sviluppa programmi di “educazione innovativa” per i giovani profughi siriani, distribuisce Smart Aid alle famiglie e finanzia “uno sviluppo sostenibile”, progetti avviati da siriani per i siriani.

Oltre al quartier generale a Lake Forest in Illinois, Karam Foundation ha aperto nel corso degli anni 10 uffici negli Stati Uniti, 14 in Siria, ==2 a Istanbul e 8 a Reyhanu in Turchia==.[1]

La missione di Karam Foundation è quella di “aiutare le persone ad aiutarsi”, attraverso la ricostruzione della dignità e della qualità di vita della popolazione colpita da conflitti militari cercando di eliminare gli ostacoli che possono limitare lo sviluppo. Nel concreto, la fondazione opera per una istruzione innovativa e per lo sviluppo imprenditoriale, oltre a fornire aiuti umanitari alla popolazione.

Il presidente e co-fondatrice di Karam Foundation è Lina Sergie Attar, attivissimo architetto e attivista siarino-americana. Nel 2007 istituisce la fondazione insieme al marito Aladean Attar, famoso dentista siriano che, a Libertyville in Illinois, ha creato un vero impero nella cura dentale.[2]

Lina Sergie Attar ha sviluppato direttamente le iniziative della Karam's Innovative Education (la “creative therapy” e il programma di “benessere olistico” per i bambini siriani sfollati) e del Karam Leadership Program (programma per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali e tecnologiche a favore dei giovani sfollati siriani). Sergie Attar si è recata spesso in Turchia meridionale vicino al confine siriano per eseguire attivamente i programmi Smart Aid di Karam Foundation.

I suoi articoli sono frequentemente pubblicati da diversi media “autorevoli” come il New York Times, il Chicago Tribune e l’Huffington Post, oltre ad una presenza ormai fissa su CNN, BBC, NBC e altri canali di informazione.

Karam Foundation e Lina Sergie Attar

Lina Sergie Attar è molto attiva anche in altre organizzazioni che operano in territorio siriano: è membro del consiglio di amministrazione di The Syria Campaign (trattata nell'approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte)) e co-fondatrice di “How Many More? Project”.[3]

La Attar siede anche nel consiglio di amministrazione di Syrian American Council, la più importante lobby americana dei Fratelli Musulmani.[4] [5]


How Many More? Project è un’organizzazione di cui è co-fondatrice la Attar, che ha lo scopo di commemorare le vittime siriane, morte in seguito allo scoppio della guerra nel 2011, e di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni internazionali sulle sofferenze della popolazione siriana. Il progetto si basa su eventi pubblici dove vengono elencati i nomi delle persone decedute in Siria a causa del conflitto, tratti dal libro “A Book of Syria’s Dead”: “It is a promise to never forget the dead. It is a promise to never give up fighting for the living”.[6]



L’organizzazione How Many More? Project è sostenuta da The Syria Campaign, Syrian Network for Human Rights e The Violation Documentation Center in Syria (VDC).


Il libro “A Book of Syria’s Dead” si può acquistare direttamente sul sito dell’organizzazione.[7]

I progetti di Karam Foundation

Karam House.

Karam House è uno spazio polifunzionale di “guarigione” e crescita per i bambini e i ragazzi siriani che sono sopravvissuti alla guerra, alla violenza e al trauma di aver lasciato le proprie case. L’obiettivo nel breve termine è quello di aiutare i giovani siriani tempestivamente, attraverso un “approccio olistico” al benessere ed un inserimento in “programmi educativi non formali” capaci di stimolare la creatività e di essere fonti di ispirazione. L’obiettivo nel lungo periodo invece, è la formazione dei ragazzi rifugiati attraverso percorsi educativi innovativi che possano sviluppare le competenze e le capacità degli stessi tenendo conto delle personali aspirazioni.[8]


Tra i progetti sviluppati all’interno di Karam House, troviamo il “Journalism Program”.
Il programma educativo parte dal presupposto che “l'etica e le tecniche del giornalismo sono in qualche modo rilevanti per tutti gli studenti siriani, indipendentemente dalla professione scelta. Lo scopo è quello di far diventare i ragazzi lettori selettivi, critici e impegnati piuttosto che destinatari passivi”.
L’organizzazione dichiara che gli adolescenti rifugiati con cui lavorano in Karam House “non sanno cosa significhi davvero il giornalismo. Essi sono stati esposti solo a media pubblici che operavano sotto censura del governo siriano e quindi hanno idee confuse riguardo al giornalismo”.
Al termine del programma formativo, alcuni studenti possono continuare l’esperienza con un internship nella redazione di un “giornale siriano” con sede a Istanbul, il Sada al-Shaam Newspaper, facilmente identificabile come strumento media di propaganda dei “ribelli moderati”.
Le attività del “Journalism Program” sono entusiasticamente “narrate” anche da Syria Deepley, media siriano-americano trattato nell’approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte)).[9] [10] [11]


Karam Scholars.

Fondazione Karam ha focalizzato la propria missione sull'importanza dell'istruzione dei giovani siriani: “riteniamo che l'istruzione sia la chiave per aiutare gli studenti siriani a raggiungere i propri obiettivi, per diventare così membri attivi della società che li ospita e per poter ricostruire la Siria. Siamo orgogliosi di annunciare il lancio del programma Karam Scholars che vuole aiutare gli studenti siriani che sono fuggiti in Turchia e quelli che si stati trasferiti negli Stati Uniti, a raggiungere una istruzione superiore”.[12]

Karam Foundation partecipa come partner a Books not Bombs”, campagna gestita da studenti universitari di atenei occidentali che ha lo scopo di creare borse di studio per i giovani siriani sfollati.
Aderiscono a questa campagna anche altre organizzazioni come The Syria Campaign, Syrian Expatriates Organization, Syrian American Medical Society, trattate nell’approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte).[13]


Families of Aleppo.

Karam Foundation ha supportato concretamente 500 famiglie che sono fuggite da Aleppo Est, occupata dai cosiddetti “ribelli moderati” e dai vari gruppi terroristici.[14]

Karam Foundation per inquadrare “al meglio” la situazione in cui si trovava Aleppo Est prima della liberazione ad opera dell’esercito governativo di Assad, utilizzava come fonti l’Aleppo Media Centre che abbiamo già precedentemente analizzato nell’approfondimento La verità sulla Siria (le Fonti), e The Syria Campaign, analizzata nell’approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte).

Karam Foundation pubblica una piccola rassegna stampa che raccoglie gli articoli che illustrano la situazione ad Aleppo Est prima della liberazione, scritti personalmente dalla co-fondatrice, Lina Sergie Attar.

White Helmets Support (Heroes inside Syria).

Il programma Smart Aid di Fondazione Karam comprende anche un consistente supporto alle operazioni degli White Helmets in Syria: “Questi coraggiosi uomini e donne rischiano la loro vita per salvare le persone intrappolate dalle macerie causate dalle “barrel bombs (dell’esercito governativo siriano). Gli ‘esperti di salvataggio’ credono che salvare una vita sia come salvare l’intera l'umanità. Ad oggi i volontari degli White Helmets hanno salvato più di 22 mila vite. Karam Foundation è orgoglioso di sostenere i loro operato umanitario in qualsiasi modo possibile”. La fondazione raccoglie direttamente fondi per gli White Helmets attraverso la campagna di crowfunding “Heroes Campaign”.[15]



Holistic Wellness for Syria’s children.

I programmi di “formazione innovativa” per i rifugiati della Karam Foundation sono rafforzati da programmi orientati al benessere olisticoche assicurano che le necessità mediche di base dei bambini e dei giovani siano affrontate con cura e compassione”.[16]

Il comunicato stampa di Karam Foundation del 4 aprile 2017

Il comunicato stampa si riferisce al “presunto e mai provatoattacco con armi chimiche dell’esercito governativo di Assad del 4 Aprile scorso a Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib.[17]


La petizione “nosepeg” lanciata da Karam Foundation nel comunicato stampa del 4 aprile 2017 con il relativo hashtag “#dontholdyournose”, è stata ideata per sensibilizzare i leader mondiali sulla questione delle “armi chimiche” in Siria e quindi per richiedere un loro pronto intervento “contro il regime di Assad.[18]



Il bilancio di Karam Foundation

I fondi raccolti da Karam Foundation nel 2016 ammontano a 3.156.659$, provenienti totalmente, a detta dell’organizzazione, da donazioni private, vendite di prodotti del loro “store on line”, eventi di raccolta fondi e dai loro sponsor.
Il totale dei fondi raccolti nel 2016 sono quasi triplicati rispetto al 2015 (1.337.005$).[19]

Karam Foundation: i partner e gli eventi

Dall’analisi fin qui condotta, risulta che Karam Foundation operi in sinergia con diversi partner come The Syria Campaign (trattata nell’approfondimento La verità sulla Siria (Le ONG-Prima Parte)), gli White Helmets (che saranno trattati in un approfondimento successivo) e Syria Deeply (trattata nell’approfondimento La verità sulla Siria (le Fonti)).

Karam Foundation partecipa anche a molte conferenze a scopo “informativo sulla situazione siriana e sulla crisi dei rifugiati organizzate negli Stati Uniti; nel 2015 Lina Sergie Attar partecipa come relatrice ad un evento organizzato da The Chicago Council, dove intervengono anche Cameron Hudson, attuale direttore del museo commemorativo “Simon-Skjodt Center for the Prevention of Genocide at the United States Holocaust” dopo una carriera passata tra incarichi governativi (National Security Counsil e capo dello staff del President’s Special Envoy for Sudan), incarichi in organizzazioni sovranazionali (Nazioni Unite e IOM), e Gregory Maniatis, responsabile delle politiche europee sulla migrazione del Migrant Policy Institute e di Open Society Foundations (trattata nell'approfondimento Onlus e Migrannti in Italia), e adviser di Peter Sutherland (alto rappresentante per le migrazioni delle Nazioni Unite).[20]

Nel 2016 Lina Sergie Attar viene invitata come relatrice all’annuale summit di Concordia su migrazione e rifugiati; l’evento è stato organizzato da Concordia con la Columbia University’s Global Policy Initiative, la International Organization for Migration (IOM) e l’Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, con il supporto della Open Society Foundations e l’Agenzia Svizzera per lo sviluppo e la cooperazione.
Al summit ha partecipato personalmente anche George Soros, oltre ad altri rappresentanti di ONG “molto attive” operanti in Siria come Tim Dixon di Purpose Europe, Garry Conille di Red Cross and Red Crescent Societies, RT Hon David Miliband di International Rescue Committee, Kathleen Newland di Migration Policy Institute, Lara Setrakian di News Deeply e Salil Shetty di Amnesty International.[21]

Karam Foundation: i mainstream media

Le informazioni divulgate da Karam Foundation e i suoi progetti “umanitari” trovano molto spazio sui principali mainstream media occidentali.[22]

Una delle più attive sostenitrici dell’operato di Karam Foundation, è la giornalista della CNN, Molly Crabapple.
La Crabapple (vero nome Jennifer Caban) è una scrittrice, fumettista e giornalista americana di New York, nonché ex performer di burlesque della community SuicideGirls e attivista in diversi ambiti (è stata anche membro del movimento Occupy Wall Street). Oltre alla CNN, collabora con Vice (di cui è contributing editor), The New York Times, The Paris Review, Vanity Fair, The Guardian e Newsweek. Dopo aver studiato l’arabo, la Crabapple si è recata in Turchia e nel Kurdistan turco, dove è stata arrestata e detenuta in carcere al confine con la Siria per un breve periodo.[23]


Alcuni articoli pubblicati da Molly Crabapple su diverse testate:[24] [25]


Alcuni articoli e video pubblicati su diversi media riguardanti Karam Foundation:



Karam Foundation: i social media

Karam Foundation è molto attiva sui social media, dove si manifesta in modo ancora più incisivo “l’orientamento politico” alla base dell’operato dell’organizzazione.[26]





The Syrian Forum USA

The Syrian Forum USA nasce dalla necessità espressa dai siriani espatriati in tutto il mondo di rispondere alle richieste di aiuti provenienti dal loro Paese di origine; attraverso il The Syrian Forum USA, la risposta vuole essere strutturata, sostenibile, globale e istituzionale, e va ben oltre la mera assistenza umanitaria diretta, perché basata su percorsi di sviluppo a lungo termine che hanno l’obiettivo di far risorgere il popolo siriano e di guidarlo verso la prosperità.

The Syrian Forum USA è un’organizzazione americana fondata in Illinois, composta da 200 dipendenti e da esperti che lavorano sinergicamente per alleviare le sofferenze della popolazione siriana attraverso l’incremento delle competenze dei singoli individui e delle “istituzioni” (Local Council) nelle zone occupate; l’obiettivo, quindi, è quello di stimolare i siriani ad “assumere il comando” per raggiungere la propria sicurezza e la prosperità sociale, culturale, economica e politica ispirandosi a standard coerenti con il patrimonio culturale della Siria.
La missione di The Syria Forum Usa è il miglioramento della qualità di vita dei siriani offrendo a loro servizi strutturati e di qualità che includono l'aiuto umanitario, l’aumento delle capacità professionali, l'inserimento in posizione lavorative, e i programmi di formazione che indicano i principi di una “buona governance”, le tecniche di analisi politica e di advocacy, nonché le strategie mediatiche; l’obiettivo è quello di sviluppare le competenze individuali per raggiungere l’autosufficienza della popolazione.
Concretamente The Syrian Forum USA opera per:

  • Sviluppare una società civile preparata tramite investimenti in progetti di miglioramento della governance locale (Local Council).

  • Fornire aiuti umanitari diretti a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, oltre ad una formazione professionale supportata da sostegni per garantirne per il successo.

  • Costruire competenze personali e “istituzionali” che guidi la popolazione verso una società efficiente, capace, professionale e autosufficiente.

  • Offrire soluzioni e alternative riguardanti settori importanti per la Siria.

  • Rafforzare una cultura che tenda a sviluppare una consapevolezza politica tale che darà luogo allo sviluppo e al rafforzamento delle istituzioni democratiche in Siria.

Le sedi internazionali di The Syrian Forum USA:

  • Il quartier generale di Syrian Forum USA si trova a Chicago, dove l’organizzazione è registrata. A Washington è stata istituita una task force operativa.

  • The Syrian Forum Austria è l’ufficio europeo dell’organizzazione che ha istituito la propria sede operativa a Vienna.

  • The Syrian Forum è stato registrato come organizzazione anche a Istanbul dove ha costituito un quartier generale a cui fanno riferimento altri uffici in Turchia e Siria.

  • The Syrian Forum è un consorzio composto da sei membri indipendenti, ognuno con una propria area di specializzazione.

In Siria, The Syria Forum Usa ha 3 uffici (Idlib, Latakia e Daraa) e 4 task force (Aleppo, Al-Hassakah, Deir Ezzor e Rural Damascus), mentre in Turchia ha 3 uffici oltre al quartier generale di Istanbul (Gaziantep, Urfa e Mersin).[27]

I membri di The Syrian Forum USA

The Syrian Forum USA è un consorzio composto da sei organizzazioni:[28]

1)Ihsan for Relief and Development è un'organizzazione umanitaria indipendente che fornisce aiuto diretto e assistenza ai siriani più bisognosi, le cui vite sono state distrutte dalla violenza della guerra. I programmi di Ihsan si concentrano sull’alleviare le sofferenze della popolazione, favorendo i mezzi per lo sviluppo economico e sociale, sostenendo una attiva società civile e costruendo le competenze dei “Local Councils”.[29]

2)Rizk for Professional Development aiuta i siriani sfollati e senza occupazione fornendo i mezzi per autosostenersi. L'obiettivo è quello di permettere alle famiglie siriane il raggiungimento dell’autosufficienza non affidandosi solo all'aiuto umanitario. Rizk gestisce programmi che forniscono lo sviluppo professionale individuale come la formazione generale, la formazione informatica, la formazione linguistica e la formazione specifica. Inoltre l’organizzazione agevola il collegamento con le opportunità lavorative concrete per guidare i siriani verso l'indipendenza economica.[30]

3)Fener for Community Advancement opera per integrare le comunità siriane sfollate nei nuovi territori che le ospitano, presumendo che una delle sfide più difficili da affrontare per un rifugiato è l’essere escluso dalla società civile. Fener, attraverso percorsi “creativi”, promuove il dialogo, la reciproca consapevolezza culturale e l'inclusione sociale affinché i rifugiati possano far parte concretamente del loro nuovo contesto sociale e siano visti come membri integrati della comunità dalle popolazioni locali.[31]

4)Bousla for Training & Innovation è un‘organizzazione indipendente che si occupa di formazione civica e opera con la popolazione siriana. Gli istruttori di Bousla formano “i consigli amministrativi locali siriani” (LAC) in diverse aree come i metodi per un’efficace amministrazione e quelli per una buona governance. Le capacità dei LAC nelle regioni “liberate (occupate cioè dai cosiddetti “ribelli moderati”) della Siria sono fondamentali per facilitare la vita quotidiana delle popolazioni escluse dai rifornimenti di beni e servizi del governo centrale.[32]

5)Omran for Strategic Studies è un‘organizzazione di ricerca indipendente che svolge un ruolo di primo piano nell’informare e nel far comprendere “oggettivamente” i fatti riguardanti la Siria e l'impatto del conflitto sulla regione e nel mondo. Omran pubblica studi inediti, relazioni sui dati, briefing informativi, analisi di eventi e sondaggi/indagini che hanno l’obiettivo di far luce su vari aspetti della situazione in Siria. Omran lavora con esperti accademici altamente titolati che godono di una reputazione di decisa obiettività e di una vasta comprensione degli eventi essendo presenti sul campo.[33]

6)Alsouria.net è stata rapidamente considerata fonte autorevole di notizie e informazioni provenienti dal fronte siriano dal suo lancio avvenuto nel 2014. Guidata da un gruppo di veterani dell'industria dell'informazione, Alsouria.net è una fonte indispensabile di aggiornamenti tempestivi e rilevanti sugli accadimenti siriani. Alsouria.net fornisce anche agli “attivisti siriani” una piattaforma attraverso la quale possono condividere il loro lavoro sul campo.[34]

I partner di The Syrian Forum USA

The Syria Forum USA ha diversi partner che la supportano per il raggiungimento dei propri obiettivi in Siria.[35] [36]




Le campagne di The Syrian Forum USA

The Syria Forum USA ha sviluppato diverse campagne per sostenere la popolazione siriana:

1)Back to School: campagna a favore del reinserimento scolastico dei bambini e dei ragazzi siriani rifugiarti e sfollati, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per il corredo scolastico degli studenti. The Syrian Forum USA ha stimato un costo di 100$ per ogni ragazzo (zaino, matite, penne, quaderni, libri e uniforme).[37]

2)Support Professional Development: molti siriani, che spesso erano gli unici a sostenere con il loro stipendio interi nuclei famigliari, sono ora rimasti senza lavoro. Lo scopo della raccolta fondi è quello di finanziare le attività di Rizk for Professional Development, che mirano a sostenere i siriani e le loro famiglie attraverso la formazione professionale (informatica, linguistica e specialistica) per facilitare il ricollocamento lavorativo e quindi l’indipendenza economica.[38]

3)Fund a Youth Sports Program: molti bambini e ragazzi, a causa della guerra e dei traumi fisici riportati, sono diventati “disabili in modo permanente” e questo ha causato delle ripercussioni anche a livello psicologico e sociale. Per questo motivo The Syria Forum ha sviluppato dei programmi sportivi che mirano a migliorare la salute e il benessere mentale dei piccoli siriani, riducendo l’ansia e la depressione, aumentando l’autostima e favorendo nuove relazioni sociali.
Nojoom Al Ghad Academy (Stelle del futuro), uno dei programmi di The Syria Forum in territorio turco, ha lanciato un programma sportivo che ha l’obiettivo di migliorare le abilità delle persone con disabilità causata dalla guerra in Siria, attraverso sport individuali come il ping-pong e sport di squadra come il basket.[39]

4)Sponsor Original Studies: le donazioni a favore di questa campagna sono destinati ai programmi di Omran for Strategic Studies, influente think-tank indipendente che pubblica studi e analisi geopolitiche relativi agli accadimenti siriani nei settori della politica, dello sviluppo economico e dell'amministrazione locale.[40]

Il report di The Syrian Forum USA

Il report di The Syria Forum USA è suddiviso in 6 sezioni e analizza i resoconti delle attività di ogni organizzazione che compone il consorzio.[41]

1)Ihsan for Relief and Development



Ihsan for Relief and Development collabora con diversi importanti partner:

  • Save The Children, trattata nell’approfondimentoAnalisi ONG nel Mediterraneo: Seconda parte.

  • OCHA, trattata precedentemente.

  • The King Salman Center for Humanitarian Aid and Relief, organizzazione fondata nel 2015 grazie alla sponsorizzazione del re dell’Arabia Saudita King Salman bin Abdulaziz. L’organizzazione saudita nel 2016 ha donato a UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente) un milione di dollari per i rifugiati palestinesi in Siria.

  • FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), è un'agenzia delle Nazioni Unite che ha lo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale. La FAO lavora al servizio dei paesi membri per ridurre la fame cronica e sviluppare in tutto il mondo i settori dell'alimentazione e dell'agricoltura.

  • WFP (Programma Alimentare Mondiale), è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare ed è la più grande organizzazione umanitaria del mondo. L'agenzia assiste una media di 100 milioni di persone in 78 paesi del mondo. Gli obiettivi principali sono quelli di aiutare le persone che non riescono a trovare o produrre cibo per sé e le proprie famiglie. L'agenzia ha la sede centrale a Roma e uffici in diversi paesi del mondo.

  • UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l‘Infanzia).

  • Qatari Ministry of Foreign Affair, ministero degli affari esteri del Qatar.

  • GIZ (German Corporation for International Cooperation), è l’agenzia tedesca per lo sviluppo e la cooperazione internazionale che realizza progetti su mandato del Federal Ministry for Economic Cooperation and Development tedesco.

  • IOM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).

  • Qatar Red Crescent, sezione del Qatar del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

  • Expertise France, è l’agenzia governativa francese che si occupa di competenze tecniche internazionali, imprese pubbliche industriali e commerciali, ed opera sotto la duplice autorità del Ministero degli Esteri e quello dell'Economia francesi, nell'ambito delle politiche per lo sviluppo e per la solidarietà internazionale.

  • UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione), è un fondo delle Nazioni Unite nato per portare supporto alle popolazioni in situazioni di crisi.

  • Amici dei Bambini, è un’organizzazione italiana non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie.

  • Shaam Relief Foundation, è un’organizzazione americana fondata nel 2011 per sostenere con aiuti umanitari, formazione e progetti di sviluppo la popolazione siriana.

  • Syrian American Medical Society, trattata nell’approfondimento La verità sulla Siria (ONG-Prima parte)).

  • ACTED e World Vision, ONG finanziate da diverse istituzioni governative nazionali, da diverse agenzie delle Nazioni Unite e da diversi organismi sovranazionali.

2)Rizk Professional Development

Nessun dato economico è presente nella sezione che riguarda Rizk.



Rizk in Turchia collabora con:

  • Silatech, organizzazione del Qatar fondata da Mozah bint Nasser, una delle tre mogli dell’ex emiro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani.[42]

  • Hope Foundation for Relief & Development, organizzazione umanitaria americana fondata a Chicago nel 2012. Dichiara di essere “un’associazione non politica, non religiosa e non legata a gruppi etnici”. Hope Foundation è membro di ARCS (trattata nell’approfondimento La verità sulla Siria (ONG-Prima Parte)).[43]

  • Foundation Sheikh Thani Ibn Abdullah for Humanitarian Services (RAF), è un’organizzazione fondata e gestita dalla famiglia reale del Qatar, gli al-Thani. Si mormora di una sorta di alleanza tra la RAF e i miliziani di Jabhat al-Nusra (gruppo siriano di al-Qaeda) che avrebbe portato l’organizzazione a finanziare alcuni “progetti” del gruppo terroristico con donazioni milionarie nella provincia occupata di Idlib.[44] [45]

Rizk collabora anche con organizzazioni governative e non (comunque largamente finanziate con fondi pubblici), internazionali e nazionali, per lo sviluppo di corsi formatici:

  • UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), è l‘agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.

  • Danish Refugee Council (DCR), è un'organizzazione umanitaria danese, non governativa, senza scopo di lucro fondata nel 1956 che opera in più di 30 paesi in tutto il mondo. Le attività di DRC International sono finanziate da fondi raccolti da donazioni private e da contributi da parte del governo danese e di altri donatori governativi, come l'Unione europea e le Nazioni Unite.[46] [47]

  • IMPR Humanitarian, è un’organizzazione umanitaria non governativa fondata in Turchia che opera principalmente in Siria, GB e Turchia. IMPR ha sviluppato diverse partnership locali e internazionali per svolgere attività di assistenza umanitaria nelle aree in cui vivono le comunità sfollate.

Rizk beneficia anche della partnership di diverse organizzazioni governative e non, per lo sviluppo dei progetti di collocamento professionale per la popolazione siriana:

  • ISKUR, agenzia pubblica del Turkish Labor Agency che si occupa di collocamento lavorativo.

  • JICA, Japan International Cooperation Agency.

  • Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America.

  • ILO (International Labor Organization), è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana per uomini e donne.

  • RET International, è un'organizzazione umanitaria che opera nelle principali regioni di crisi del mondo per proteggere i giovani vulnerabili attraverso l'istruzione.[48]


  • GIZ (German Corporation for International Cooperation), è l’agenzia tedesca per lo sviluppo e la cooperazione internazionale che realizza progetti su mandato del Federal Ministry for Economic Cooperation and Development tedesco.

  • Concern Worldwide, organizzazione umanitaria internazionale irlandese (patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri irlandese) che vuole combattere la povertà e la sofferenza nei paesi più poveri del mondo.[49]

  • Wold Vision International, è un'organizzazione “cristiana” internazionale di soccorso, sviluppo e difesa che focalizza i suoi progetti sulle opere a favore dei bambini, delle famiglie e delle comunità per superare la povertà e l'ingiustizia. World Vision aiuta tutte le persone, indipendentemente dalla religione, dalla razza, dall'etnia o dal genere.[50]

Rizk opera anche grazie a rapporti consolidati di partnership con diversi ministeri turchi, come il Ministero dell’Educazione Nazionale, il Ministero della Cultura e del Turismo, e il Dipartimento per i Disastri e le Emergenze che risponde al Primo Ministro della Turchia.

I partner strategici di Rizk (sono stati tutti trattati precedentemente):

3)Bousla Training & Innovation

Nel report di The Syria Forum USA non è riportato alcun dato economico di Bousla.

I partner di Bousla (alcuni sono già stati trattati in precedenza):

  • ACTED, è un’organizzazione non governativa francese “indipendente fondata nel 1993; ACTED opera rispettando i principi di imparzialità politica e religiosa, di non discriminazione e di trasparenza.[51] [52]
    Alcuni dei partner di ACTED:
















  • CARE International è un’organizzazione internazionale politicamente indipendente e neutrale, con l’obiettivo di favorire la protezione dello “spazio umanitario”. Fornisce supporto sulla base delle necessità, indipendentemente da razza, credo o nazionalità, e opera per i diritti dei gruppi vulnerabili, in particolare le donne e le ragazze.[53]


4)Fener Community Advancement

La parte del report di The Syrian Forum riguardante Fener è totalmente priva di dati economici. L’organizzazione si occupa principalmente di programmi di integrazione dei rifugiati in Turchia; tra i vari progetti troviamo il Jump Basketball Camp, sviluppato in collaborazione con START, uno dei programmi del Dipartimento di Stato Americano in Turchia.

5)Omran for Strategic Studies

Come esposto in precedenza, Omran, insieme ad Alsouria, è l’organizzazione che all’interno di The Syrian Forum si occupa di “propaganda tramite la pubblicazione di studi inediti, relazioni sui dati, briefing informativi, analisi di eventi e sondaggi/indagini. Omran lavora con accademici ed esperti altamente titolati per garantirsi un certo livello di credibilità internazionale; infatti i “prodotti confezionati” dall’organizzazione sono stati pubblicati e trasmessi da diversi media occidentali ed arabi.

L’attività di Omran è molto prolifica e ha portato ad una copertura quasi totale dei media occidentale ed arabi, nonostante la sua recente formazione (2016); numerosissimi sono stati gli studi, le ricerche e i libri sulla questione siriana editi in appena un anno di lavoro, nonché gli eventi pianificati e realizzati.

Omran è divisa in 4 unità organizzative, ognuna delle quali gestisce una parte della filiera propagandistica dell’organizzazione.

6)Alsouria

Alsouria è l’anello finale della filiera propagandistica di The Syria Forum, ovvero la responsabile diretta della parte mediatica del “consorzio”. Alsouria fornisce anche agli “attivisti siriani” una piattaforma attraverso la quale possono condividere e far conoscere il loro lavoro svolto sul campo, rendendolo così accessibile fuori dai confini siriani.

Le notizie riportate e “raccontate” da Alsouria sono oggettivamente” non neutrali e “incontrovertibilmente” contro il presidente siriano Assad ed il suo governo.


The Syrian Forum USA: il presidente e l’amministratore delegato

Mustafa Sabbagh, presidente di The Syrian Forum USA.

Nato a Lattakia in Siria, ha studiato ingegneria civile per poi “scappare dalle persecuzioni e dalle ingiuste detenzioni dell’allora presidente Hafiz al-Asad, padre di Bashar al-Assad”. Ha iniziato la sua carriera professionale come investitore in diversi progetti sviluppati negli Stati del Golfo. Nel 2011, quando iniziarono le proteste degli oppositori anti-Assad che poi sfociarono nella guerra che ormai si protrae da 6 anni, Sabbagh decise di “scendere in campo” per sostenere “le speranze del popolo siriano”.
Intervistato da Arabisk London nel 2016 sulla natura e la composizione dei suoi investimenti, Sabbagh risponde: “Ho investito in diversi settori dell'industria e del commercio in Europa e negli Stati del Golfo, a volte in collaborazione con altri uomini d'affari siriani. Ho lavorato insieme a questi ultimi anche per sostenere finanziariamente alcuni movimenti in Siria al fine di limitare la dipendenza della popolazione locale dagli aiuti stranieri, e per costruire una classe manageriale strutturata nei territori liberati (dal controllo di Assad)”.[54]

Mustafa Sabbagh è anche il segretario nazionale del National Coalition for Syrian Revolutionary and Opposition Forces e fondatore del Syrian National Council. Nel 2012 dichiarava: “Sono passati pochi giorni dal meeting del Group of Friends of the Syrian People a Marrakesh, in cui si è giocato un ruolo vitale per il futuro della Siria cercando di sviluppare un governo provvisorio del paese”.

Riportiamo alcuni passi delle dichiarazioni rese da Sabbagh al Manama Dialogue 2012 (si è scelto volontariamente di non tradurre in italiano quanto affermato dal presidente di The Syrian Forum USA per meglio evidenziarne la chiara strategia politica e quindi l’ovvia "mancanza di neutralità” dell’organismo che presiede).[55]



Mu'adh al-Khatib  è un imam e un politico musulmano di orientamento sunnita. Khatib è stato presidente della Coalizione Nazionale delle Forze dell'Opposizione e della Rivoluzione Siriana, partito di opposizione siriano che si contrappone con le armi al governo eletto del Presidente Assad. Lo stesso ha anche costituito la Società della Civiltà Islamica e ha insegnato Shari'a (la legge islamica) nell'Istituto "Sheikh Badr al-Din al-Husni" di Damasco. Ha visitato varie nazioni per “motivi d'insegnamento”, inclusa la Bosnia ed Erzegovina, i Paesi Bassi, la Nigeria, la Turchia, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il pensiero di Mu'adh al-Khatib porta a sostenere che ***non sia un cosiddetto “ribelle moderato”*** visti i suoi forti sentimenti anti-occidentali e i suoi scritti antisemiti, nonché il suo essere sostenitore del predicatore e informale Mufti televisivo egiziano di orientamento fondamentalista, residente tuttavia in Qatar, Yusuf al-Qaradawi (si ricorda che a Qaradawi è vietato l'ingresso in Francia e nel Regno Unito per il suo sostegno agli attentatori-suicidi, e per le sue dichiarazioni a proposito delle vittime civili israeliane, definite da lui "prova della giustizia di Dio“).



Ghassan Hitto, amministratore delegato di The Syrian Forum USA.

Nato a Damasco, Hitto si è trasferito dalla Siria agli Stati Uniti nel 1980, dove è diventato cittadino naturalizzato americano e ha lavorato come direttore per società che si occupano di information technology in Texas. Ha finanziato la scuola privata islamica Brighter Horizons Academy, fondata dall’Islamic Service Foundation e nel 2011, a seguito dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle, ha fondato la Muslim Legal Fund of America per il supporto legale ai musulmani coinvolti. Nel 2012 si trasferisce in Turchia e nel 2013 viene eletto Primo Ministro del governo dell’autoproclamato governo siriano ad interim del partito di opposizione Syrian National Coalition (quello che sostiene i cosiddetti ribelli moderati e di cui è segretario generale il presidente di The Syrian Forum USA, Mustafa Sabbagh).[56]



The Syrian Forum USA: i social media

Come le altre organizzazioni che operano in Siria, anche The Syrian Forum USA è molto attiva sui social media.[57]




The Syrian Forum USA, Governi Nazionali, Unione Europea, Lega Araba, Nazioni Unite e istituzioni sovranazionali




Schema riassuntivo: The Syrian Forum USA, Governi Nazionali, Unione Europea, Lega Araba, Nazioni Unite e istituzioni sovranazionali.

USAID e Siria

Risoluzione 2043 (2012) del Consiglio di Sicurezza ONU-Siria


Conclusioni

La Risoluzione ONU 2043 del 2012 “autorizza” di fatto l’entrata delle ONG nei territori siriani; ovviamente le organizzazioni si sono “prodigate” per motivi “umanitari” nelle aree occupate, sfuggite cioè al controllo governativo di Assad.

Abbiamo verificato che la maggioranza delle “ONG partner o partner dei partner” di The Syria Forum USA sono finanziate direttamente da istituzioni governative di diverse nazioni sia occidentali (Stati Uniti e Gran Bretagna in primis) sia arabe (Qatar e Arabia Saudita), da diverse agenzie delle Nazioni Unite, da organismi sovranazionali, dalla Comunità Europea e dalla Lega Araba.

Sembrerebbe quindi che dal 2012 sia in atto una vera e propria invasione territoriale a danno della sovranità del legittimo ed eletto presidente Bashar al-Assad ad opera dei già ben noti “portatori di democrazia”; forse gli interventi militari “diretti” essendosi rilevati “catastrofici e vietnamiti” (Afghanistan, Iraq e Libia) sono stati abbandonati e poi sostituiti dai “più puliti” interventi nascosti sotto il cappello delle ONG umanitarie con il “beneplacito” della propaganda anti-Assad e quindi degli oppositori siriani, e supportati da un’efficace informazione mediatica “che giuda” l’opinione pubblica mondiale?


Fonti


  1. (https://www.karamfoundation.org/mission/) ↩︎

  2. (http://attarsmiles.com/) ↩︎

  3. (https://www.karamfoundation.org/team/) ↩︎

  4. (https://d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net/sacouncil/pages/162/attachments/original/1448124188/SAC_AR-Calendar_-_8.5x11_2016-LR_NO_CropMark.ƒ-3.pdf?1448124188) ↩︎

  5. (https://www.globalmbwatch.com/syrian-american-council/) ↩︎

  6. (http://howmanysyrians.com/about/) ↩︎

  7. (http://howmanysyrians.com/shop/) ↩︎

  8. (https://www.karamfoundation.org/karam-house/) ↩︎

  9. (https://www.karamfoundation.org/journalism-program) ↩︎

  10. (https://www.newsdeeply.com/syria/community/2016/04/12/syrian-trainees-tell-stories-in-their-own-words) ↩︎

  11. (https://sadaalshaam.net/) ↩︎

  12. (https://www.karamfoundation.org/karam-scholars/) ↩︎

  13. (http://www.books-not-bombs.com/) ↩︎

  14. (https://www.karamfoundation.org/emergency-aid-families-of-aleppo/) ↩︎

  15. (https://www.karamfoundation.org/smartaid) ↩︎

  16. (https://www.karamfoundation.org/education) ↩︎

  17. (https://www.karamfoundation.org/press-releases/2017/4/4/nothing-you-can-send-will-save-us-pray4syria) ↩︎

  18. (https://www.nosepeg.com/en) ↩︎

  19. (https://www.karamfoundation.org/financials) ↩︎

  20. (https://www.thechicagocouncil.org/event/syria-and-global-refugee-crisis) ↩︎

  21. (http://www.concordia.net/the-summit-2016/the-private-sector-forum-on-migration-and-refugees/) ↩︎

  22. (https://www.karamfoundation.org/inthenews/) ↩︎

  23. (https://mollycrabapple.com/) ↩︎

  24. (https://www.vice.com/en_us/article/dpwxxx/caught-between-isis-and-assad) ↩︎

  25. (http://www.vanyaland.com/2015/12/07/617-molly-crabapple-on-90s-goth-the-perils-of-making-comic-books-and-what-you-can-do-to-help-syria/) ↩︎

  26. (https://www.facebook.com/karamgives/) ↩︎

  27. (https://www.syrianforumusa.org/about-us.html) ↩︎

  28. (https://www.syrianforumusa.org/institutions.html) ↩︎

  29. (https://www.ihsanrd.org/#about3/) ↩︎

  30. (http://www.syrianforum.org/rizk/) ↩︎

  31. (http://fener.syrianforum.org/) ↩︎

  32. (https://www.bousla.org/#undefined/) ↩︎

  33. (http://www.omrandirasat.org/) ↩︎

  34. (https://www.alsouria.net/) ↩︎

  35. (https://www.ihsanrd.org/#about3/) ↩︎

  36. (http://www.unocha.org/story/yet-another-horrendous-attack-exhausted-oppressed-people-syria-un-humanitarian-chief) ↩︎

  37. (https://www.syrianforumusa.org/campaigns/back-to-school.html) ↩︎

  38. (https://www.syrianforumusa.org/campaigns/support-professional-development.html) ↩︎

  39. (https://www.syrianforumusa.org/campaigns/fund-a-youth-sports-program.html) ↩︎

  40. (https://www.syrianforumusa.org/campaigns/sponsor-original-studies.html) ↩︎

  41. (https://www.syrianforumusa.org/images/reports/SF_ANNUAL_REPORT_2016.pdf) ↩︎

  42. (http://www.silatech.org/en/about-us) ↩︎

  43. (http://www.hoperdf.org/) ↩︎

  44. (https://www.raf-thani.com/index.php#) ↩︎

  45. (http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/qatar/11125897/The-Club-Med-for-terrorists.html) ↩︎

  46. (https://drc.ngo/about-drc/facts-about-drc) ↩︎

  47. (https://drc.ngo/about-drc/partners-and-donors) ↩︎

  48. (http://theret.org/donors-partners/) ↩︎

  49. (https://www.concern.net/about/how-we-raise-money/institutional-donors) ↩︎

  50. (http://wvi.org/accountability/structure-and-funding) ↩︎

  51. (http://www.acted.org/en/about-us) ↩︎

  52. (http://www.acted.org/en/partenaires) ↩︎

  53. (https://www.care-international.org/who-we-are/partners) ↩︎

  54. (http://www.arabisklondon.com/syrian-businessman-mustafa-sabbagh/) ↩︎

  55. (https://www.iiss.org/en/events/manama-dialogue/archive/manama-dialogue-2012-f58e/special-opening-session-46c1/mustafa-sabbagh-cc72) ↩︎

  56. (https://en.wikipedia.org/wiki/National_Coalition_for_Syrian_Revolutionary_and_Opposition_Forces) ↩︎

  57. (https://www.facebook.com/SyrianForum/) ↩︎

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